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la colonizzazione del Banato e di Satu Mare


la colonizzazione del Banato


Claude Florimund, conte di Mercy

La colonizzazione del Banato venne affidata a Claude Florimund, conte di Mercy, generale sotto il Principe Eugenio di Savoia. Claude Florimund inviò agenti nei territori degli Asburgo delle regioni dell'attuale Germania. Coloni provenienti da regioni note come Baden Wuerttemberg, Alsazia, Lorena, la Renania, Westfalia, Baviera e Svevia, nonché da altre aree.

Anche se provenienti da varie regioni e parlavano dialetti diversi, gli ungheresi li chiamarono Svevi ed il nome finì per essere usato in riferimento a tutti i tedeschi che si stabilirono nella valle del Danubio. La maggior parte erano poveri contadini, che avevano coltivato la terra dei signori feudali, e che erano stati sottoposti a pesanti tassazioni ed alla coscrizione militare.

La città di Ulm, nella regione sveva degli stati tedeschi, fu il punto di partenza comune. Da Ulm, si imbarcarono su barche chiamate "Ulmer Schachtel", e salparono sul Danubio verso Vienna, dove vennero registrati per la propria terra. Vennero utilizzati per il trasporto anche carri coperti, che seguivano le piste costeggianti il Danubio. Il percorso del Danubio li portò a Budapest e nel Banato.


costumi tradizionali degli Svevi del Danubio

Dopo il 1789 la colonizzazione venne interrotta, ma alcuni coloni continuarono ad arrivare in Ungheria fino al 1829, dopo di che solo quelli con 500 fiorini in contanti vennero autorizzati a migrare. Durante il periodo di colonizzazione, arrivarono nelle pianure del Banato anche persone di altre nazionalità. Tra di loro vi erano serbi, croati, bulgari e rumeni, e in misura minore, slovacchi, ruteni, cechi, qualche francese e pochi italiani.

Molti dei circa 15.000 coloni tedeschi della prima colonizzazione furono uccisi durante una incursione turca, o morti da peste bubbonica. Così, con la seconda ondata di circa 75.000 coloni tedeschi, si sono dovuti ricostruire molti insediamenti. I coloni riuscirono a ricostruire le citta, ma la loro vita fu piena di duro lavoro. La terza ondata, composta da circa 60.000 nuovi coloni tedeschi, fu in grado di incrementare la prosperità economica ungherese con fattorie-paesi. La regione del Banato in seguito divenne nota come il granaio d’Europa.

Le difficoltà sopportate dai tre gruppi di coloni sono riassunte in questi versi: "I primi incontrarono la morte; i secondi le difficolta; solo i terzi il pane".


la colonizzazione di Satu Mare


il Conte ungherese Sándor Károlyi

I primi coloni tedeschi arrivarono nella zona durante il 12° e 13° secolo. Dopo le guerre contro i turchi, la rivolta ungherese contro gli Asburgo, la peste (1709-1711) e il conseguente spopolamento, i signori feudali locali della famiglia ungherese Károlyi, invitarono agricoltori tedeschi cattolici, in gran parte dalla Svevia, per l’insediamento sulla loro terra.

I coloni iniziarono ad arrivare nel 1712, ma la maggioranza arrivò nel 1720 e 1730. Il centro di insediamento fu Großkarol (rumeno: Carei Mare; ungherese: Nagykároly). Si stima che circa 10.000 tedeschi etici, chiamati Svevi di Sathmar (Sathmarer Schwaben in tedesco) visse nella provincia intorno al 1800.


la regione di Satu Mare, nell'attuale Romania

La regione divenne parte della Romania con il Trattato di Trianon (1919). Il censimento romeno del 1920 contava 47.000 tedeschi etnici nel Satu Mare. Grazie agli sforzi di assimilazione sostenuti dalla Chiesa cattolica, nel 1930 il loro numero si ridusse a 31.000 persone, con solo 22.000 che si dichiararono di etnia tedesca.

Circa 3.000 Svevi di Sathmar fuggirono in Occidente nel 1944, e circa 6.000 furono deportati in Unione Sovietica per il lavoro forzato. Molti Svevi di Sathmar emigraron verso i paesi occidentali, in particolare in Germania, nel 1950 a 1990. Oggi, gli Svevi di Sathmar sono considerati parte del più ampio gruppo degli Svevi Danubio. In Germania, sono rappresentati dal “Landsmannschaft der Sathmarer Schwaben” (Comunità degli Svevi di Sathmar). Coloro che sono rimasti in Romania sono rappresentati, insieme ad altri gruppi di lingua tedesca, dal Forum Democratico dei tedeschi in Romania (DFDR).

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