Nel corso del 19° secolo, lo sviluppo economico determinò sempre più il destino e la politica dei tedeschi dei Sudeti. L’imprenditorialità della classe media, una buona combinazione di inventiva, la prudenza e l’audacia fecero in particolare del popolo del Nord-Boemia e dellaSlesia i precursori del progresso industriale. Fin dall'inizio, imprenditori tedeschi dei Sudeti ed i loro collaboratori parteciparono allo sviluppo di innovazioni tecniche e nei Sudeti iniziò la prouzione di macchinari. Un’enorme espansione si ebbe nella produzione del vetro e della porcellana, sorsero le industrie tessili.
Gli anni '40 videro l'inizio della costruzione della ferrovia e il trasporto pubblico agevolò lo sviluppo di diversi centri di produzione: a Reichenberg si producevano stoffe di cotone e prodotti di lana, a Trautenau ed aMährisch-Schönberg sorse l’industria del lino, nel nord della Moravia si lavorava la seta, sui monti metalliferi venivano prodotti tessuti di pizzo e giocattoli di legno, a Graslitz e a Schönbach strumenti musicali, ad Aussig nacque il più importante complesso di chimica dell’Europa centrale, a Teplitz nacque il più grande centro europeo per la produzione di lastre di vetro, ecc..
Le regioni ceche predominavano nella fabbricazione di prodotti derivati
dall’agricoltura, come lo zucchero, alcool, birra e così via. I depositi di
carbon fossile a Kladno e Mährisch-Ostrau (Ostrava), fornirono una base
favorevole per l'industria pesante.
L'industrializzazione fu accompagnata da un lavoro rapidamente crescente, con manodopera a basso salario, tanto ceco quanto tedesco. Nel corso degli anni precedenti, questa "quarta" classe aveva dovuto far fronte a tristi condizioni di vita. I salari erano bassi, il pane era quasi un lusso, e gli alloggi erano orribili. Le condizioni peggiori prevalevano nelle regioni minerarie del carbone.
I lavoratori tedeschi dei Sudeti ebbero la fortuna del fatto che molti dei loro mestieri si basavano sul lavoro dipendente e quindi poterono restare a casa. Anche se era difficile sopravvivere con un reddito minimo, forono in grado di preservare le loro famiglie e non essere costretti a trasferirsi per cercare lavoro.
Nei Sudeti non si svilupparono baraccopoli. I salariati spesso avevano un giardino curato e possedevano capre e, talvolta, un maiale. Purtroppo, l'industrializzazione trasformò negativamente gran parte del paesaggio anche nei Sudeti. Gli approvvigionamenti di acqua necessari alle industrie produsse molto inquinamento e le foreste subirono uno sfruttamento eccessivo.
Inoltre il carattere dei villaggi agricoli subì un cambiamento permanente. Il forte rumore ed il fumo riempì le valli tranquille. Ciò che gli antenati avevano creato, i discendenti spesso rovinarono arbitrariamente in nome della modernità.
Non c'è da stupirsi che le idee socialiste e comuniste presero piede tra i lavoratori. Con Ferdinand Lassalle iniziò a diffondersi un movimento operaio politico. Furono fondate associazioni per il sostegno reciproco, l'istruzione, e anche come gruppi simili ai sindacati.
Spuntò il radicalismo marxista che in un primo momento ostacolò lo sviluppo del
movimento dei lavoratori. In seguito da questi movimenti emerse il partito
socialdemocratico e trovò un forte sostegno soprattutto tra i tedeschi dei
Sudeti. Dal 1897 i socialdemocratici ebbero i loro rappresentanti nel Reichsrat.
Nel frattempo le condizioni di vita erano migliorate.
Un aspro conflitto sorse tra le nazionalità nell’Austria-Ungheria fondata nel 1867. I principati dello storico regno di Boemia chiesero la stessa indipendenza concessa al Regno di Ungheria, ma la loro richiesta non fu approvata. Allo stesso tempo fu respinta una proposta di legge per la protezione dei tedeschi dei Sudeti che avrebbe concesso sia ai tedeschi che ai cechi dei Sudeti un elevato grado di autonomia.
Successivamente, associazioni nazionali di categoria spuntarono in entrambi i gruppi etnici. Nel 1897 venne introdotto un regolamento sulla lingua il quale richiedeva che gli impiegati pubblici avessero la padronanza di entrambe le lingue. Venne formulato soprattutto per includere quelle regioni della Boemia, Moravia e Slesia austriaca che erano popolate solo da tedeschi. Il regolamento venne ritirato dopo essere stato boicottato da tutti i tedeschi residenti Austria, i quali sostenevano che questo avrebbe portato alla “cechizzazione” di territori prevalentemente tedeschi e comportato anche il trasferimento di molti funzionari tedeschi.
Nel 1899 a Brünn (Brno) i socialdemocratici austriaci formularono un programma sulle nazionalità, ma proprio come le altre proposte, il loro programma non riuscì a trovare l'approvazione.
L’Imperatore Francesco Giuseppe, i politici lungimiranti e molti studiosi fecero innumerevoli tentativi, ma la politica venne sempre più dominata da slogan e da manovre demagogiche. Il governo cadde; riscaldati dibattiti parlamentari si accesero, gli scontri per le strade e le dimostrazioni durarono per settimane. Il cosiddetto giovane partito ceco ed i tedeschi si trovarono di fronte ad una vicenda inconciliabile. Le condizioni divennero gravi, in particolare nelle regioni e nelle città di nazionalità mista.
Praga fu posta sotto la legge d'emergenza dal 1893 al 1895. La spaccatura tra tedeschi, cechi e ungheresi crebbe sempre più profondamente. Molti ebrei morirono nei pogrom perché vennero equiparati ai tedeschi.
Ma per i tedeschi dei Sudeti gli anni tempestosi ebbero anche i loro momenti inportanti. Il 1894 vide la fondazione della “Società dei tedeschi in Boemia”; dal 1891 venne fondata la ”Associazione per la Promozione della Cultura tedesca e della Scienza in Boemia"; nel 1903 nacque il "Consiglio tedesco del popolo".
Nel 1889 l’Arciduca Rodolfo concluse la sua vita con il suicidio. Oggi, dopo la valutazione delle diverse fonti, si ritiene che la sua tragica morte non sia stata il risultato di un amore infelice, ma che motivazioni politiche svolsero il loro ruolo. Rodolfo fu portato alla disperazione più di tutto dai suoi pensieri per il futuro dell'Austria.
Suo cugino, l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono, personificò una più giovane generazione. Dopo il 1905 la sua influenza nelle questioni di Stato divenne evidente. Nel 1907, il primo parlamento della Boemia venne convocato dopo le elezioni generali. Esso portò i rappresentanti dei partiti tedesco, ceco e polacco a lavorare insieme e cooperare. Tuttavia, il lavoro del Parlamento eletto nel 1911 fu presto ostacolato dai conflitti di nazionalità; dal 1914 fu incapace di funzionare. Le ordinanze di emergenza divennero la regola del giorno e l’Austria rinviò praticamente tutte le decisioni politiche.
Sembrava come se il Parlamento attendesse la morte del vecchio monarca e la
successione al trono. Tutte le speranze erano dirette verso il cinquantenne
Francesco Ferdinando che aspirava ad un paese governato da un forte potere
centrale, con pari diritti per tutte le terre e che ad ogni terra venisse
concesso un elevato livello di autonomia. In politica estera aveva in mente una
stretta collaborazione fra i tre imperi di Germania, Austria e Russia.