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La storia dei Tedeschi dei Sudeti

 

La storia in sintesi

dal 1° al 9° Secolo

dal 9° al 12° Secolo

La colonizzazione tedesca

L’età d’oro della Boemia

Dal 1378 al 1740

dal 1741 al 1848

dal 1848 al 1866

dal 1867 al 1914

La prima guerra mondiale

Il Nazionalsocialismo

L'espulsione dei Tedeschi

 

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dal 1378 al 1740


La morte di Jan Hus e le sue conseguenze


Sigismondo
del Sacro Romano Impero

Venceslao, figlio del Re Carlo I, ereditò quasi nessuna delle buone qualità di suo padre. Quasi non gli importava l’Impero e trascorse la maggior parte del suo tempo in Boemia. In risposta alla sua condotta, gli elettori lo deposero e incoronarono come Imperatore Roberto di Germania, il Piccolo del Palatinato, e più tardi (1410) Sigismondo, il fratello più giovane di Venceslao (incoronato re di Boemia nel 1419).

Venceslao e Sigismondo svolsero un ruolo importante nella rivoluzione hussita e la tragedia che ne seguì. Come Imperatore Venceslao non fece nulla per contrastare lo scisma nella Chiesa, che macque quando i Papi scismatici cominciarono a risiedere ad Avignone. Come conseguenza anche la chiesa subì una perdita di autorità. Movimenti eretici con sottostanti cause sociali si diffusero in tutta la Boemia. I fondamenti filosofico-teologici della Chiesa mostrarono le loro prime dissonanze nel 14° secolo.


Giovanni di Nepomuk
viene gettato nel fiume Moldava

In quel periodo il Re Venceslao torturò il sacerdote Giovanni di Nepomuk (canonico nella cattedrale di Praga e predicatore alla corte del Re) e lo fece annegare nel fiume Moldava.

Jan Hus sviluppò le sue idee sulla riforma della chiesa, secondo i concetti di John Wycliffe, e divennero suoi seguaci soprattutto i nazionalisti cechi provenienti da ogni città o zona rurale. Egli non simpatizzava con il movimento tedesco di riforma luterana per una nuova religiosità. Le differenze si notarono ulteriormente quando molti maestri e studenti tedeschi lasciarono l’Università di Praga per continuare nelle università di recente costituzione come Lipsia, Heidelberg, Tübingen o Vienna.


Il rogo di Jan Hus (incisione di John Foxe 1516-1587)

Il Concilio di Costanza, riunito su insistenza del Re Sigismondo, convocò Jan Hus e, visto che egli non revocò le sue tesi, lo condannò e lo fece bruciare fuori dai cancelli di Costanza, il 6 luglio 1415, suscitando in Boemia una violenta ondata di ribellioni.

Immediatamente dopo la morte di Jan Hus, i suoi seguaci protestarono vivamente contro l’ingiusta sentenza e già nel Settembre dello stesso anno, ben 452 nobili boemi e moravi inviarono al Papa una nota di protesta. Da religioso, il movimento della riforma Hussita in Boemia assunse tratti nazionalistici, evolvendosi in una rivoluzione nazionale quando, nel 1419, il Re Venceslao morì per un attacco cardiaco e l’Imperatore Sigismondo pretese la corona di Boemia secondo il diritto di successione del Lussemburgo

Il papa Martino V bandì a quel punto una crociata contro gli hussiti (1420) che offrì a Sigismondo il pretesto per invadere i territori boemi. Le guerre hussite infiammarono la Boemia tra il 1419 e il 1436 e modificarono significativamente la struttura sociale della nazione, spostando il potere dai coloni tedeschi, che vennero estromessi nel corso della lunga guerra, alla borghesia locale.Le città tedesche divennero ceche, la lingua della assemblea legislativa divenne solamente quella ceca: i tedeschi erano ormai soggetti a malincuore tollerati, e la fioritura economica del territorio dovuta alla presenza dei tedeschi era oramai cosa passata.

I soli vincitori delle guerre hussite furono gli appartenenti alla nobiltà terriera che avevano rotto il potere del Re e dei borghesi. Per un secolo goderono del loro potere al massimo. Il popolo ceco ottenne vendetta per il suo martire, ma questo non li rese più ricchi o più felici. In questi fatti si trova forse una delle radici per le sventure successive dei Tedeschi dei Sudeti.


Insediamenti tedeschi nei Sudeti dal 918 al 1806,
quando il territorio faceva parte del Sacro Romano Impero della nazione tedesca

Nel 1348, Carlo IV fondò la prima università tedesca di Praga, allora capitale dell'impero. Nel 1526 la dinastia degli Asburgo divenne sovrano delle terre di Boemia che includeva la patria del Sudetengermans. In tal modo queste terre divenne parte dell'Austria, che apparteneva fino al 1806 al Sacro Romano Impero della nazione tedesca e 1.815-1.866 per la Confederazione tedesca.

Sotto l’Arciduca Ferdinando d’Austria (1503 - 1564, le terre di Boemia, Austria, Ungheria e Croazia furono di nuovo unite e governate da una mano forte e tali rimasero per 400 anni, ma in questo modo, i Tedeschi in Boemia si trovarono in un ambiente completamente diverso per la situazione geografica. Erano diventati una popolazione di confine di un Stato multietnico. Il centro degli avvenimenti passò da Praga a Vienna.

Una seconda fase di sviluppo si raggiunse intorno al 1520 ed iniziò con la ribellione di Lutero contro il papa e si concluse con la guerra dei 30 anni, durante la quale in particolare l’uomo comune, pagò con la vita, il sangue e le proprietà e fu costretto a cambiare la sua fede o a lasciare la sua casa in base al capriccio del suo padrone. La Riforma e la Controriforma presero il loro tributo. Nei Sudeti, il cattolicesimo maturò in influenza e importanza verso la fine del 16° secolo. Fu soprattutto per l’opera dei gesuiti, con le loro scuole moderne ed i metodi educativi, nonché la loro riforma dei servizi della chiesa e della musica sacra.


L’importanza di Wallenstein per il nord della Boemia


Alberto di Wallenstein

Dei molti leader militari della guerra dei 30 anni, uno fra tutti fu di particolare importanza per i tedeschi in Boemia: Alberto di Wallenstein. Nacque nel 1583 a Hermanice in Boemia, e nonostante questo nome, era discendente di una antica stirpe ceca. La sua formazione iniziò alla luterana “Latein Schule” di Goldberg, Slesia, e continuò presso l’Università luterana di Altdorf, nei pressi di Norimberga. Più tardi fu introdotto nella società cattolica dai gesuiti a Roma. Attraverso un matrimonio importante questo povero gentiluomo di campagna della Boemia arrivò ad essere un ricco proprietario terriero della Moravia. La sua seconda moglie gli aprì la strada verso la nobiltà.

Nel corso di questi anni emerse come grande amministratore aziendale, e creare un esercito personale gli servì come mezzo per raggiungere il fine di arricchirsi.

Consolidò il suo patrimonio terriero ed esaminò come potesse fare per trarre profitto dalle immense somme di denaro che lo Stato stava sperperando nella guerra. Comprò, vendette, barattò e raggiunse in pochi anni una zona praticamente chiusa nel nord della Boemia, estendendo il suo patrimonio, dal suo terreno ereditato all’Elba superiore, sino all’uscita di questo fiume dalla Boemia. Il Ducato di Friedland copriva solo alcuni dei suoi sessanta poderi.


l’Imperatore Ferdinando II

Durante la guerra dei 30 anni, Wallenstein offrì i suoi servigi al suo amico l’Imperatore Ferdinando II per creare un esercito. Organizzò una forza moderna, ordinata, strutturata in reggimenti, dotato di uniformi, armi, elmetti ed ogni tipo di attrezzatura.

Un sistema amministrativo provvedeva agli accampamenti, al cibo ed alla retribuzione. Ciò richiese una disciplina rigorosa raggiungibile solo attraverso la puntualità nel pagamento dei soldati. Wallenstein utilizzò per sé il denaro attraverso regolari prelievi. I pagamenti andavano nelle casse dell’esercito di Wallenstein e da lì nelle casse della gestione delle sue proprietà della Boemia, che provvedeva a qualsiasi necessità dell’esercito.

Il nord della Boemia produsse ogni sorta di materiale militare. I produttori di polvere da sparo, le botteghe di fabbri ferrai, i sarti ed i sellai trovarono lavoro in quantità fino ad allora sconosciuta. Questo fece nascere la prima coesione dell’economia regionale nell’Europa centrale, uniformemente organizzata e promossa dal Governo. Circa due terzi di questa regione economica, vale a dire il Ducato di Friedland, era situata nelle zone di lingua tedesca. L’economia di guerra portò guadagni abbastanza grandi da permettere ad altre forme di commercio di prosperare, come il vetro temperato, la stoffa ed il lino, le cartiere. Sebbene queste condizioni durarono solo per circa metà della vita di Wallenstein, fu un periodo determinante per la l’ulteriore sviluppo della Boemia, soprattutto dei tedeschi di Boemia.


L'assassinio di Alberto di Wallenstein in un dipinto di Karl Theodor von Piloty del 1855

A prescindere da come uno vede Wallenstein come una persona, le sue abilità marziali e la sua morte, per gli abitanti dei Sudeti lui rimane un osservatore vivido di una "Nazionalità Boema" che incarna un un unico popolo fatto di tedeschi e cechi liberi da ogni conflitto.


L’epoca barocca

Verso la fine del 17° secolo tedeschi e cechi soffrirono ugualmente sotto la difficile situazione economica portò ad una lunga guerra. La lingua e la cultura ebbero una battuta d’arresto. Solo la nobiltà faceva parte di una cerchia ristretta che aveva più elevati livelli di istruzione, quanto basta per mantenere o elevare il loro proprio splendore.


interno del monastero di Broumov, un esempio del barocco di Boemia

Nella seconda metà del 18° secolo l’architettura barocca e lo stile di vita iniziò a fiorire alla Corte Reale e pose le basi per un risveglio intellettuale. Splendore e miseria, in questo periodo, erano uno accanto all’altra: realizzazioni monumentali in architettura, pittura e scultura da un lato, e la sottomissione forzata alla servitù della gleba dei contadini e la misera vita dei borghesi, dall’altro. Tedeschi, cechi, italiani, francesi e tante persone provenienti da altri paesi europei erano al servizio dei signori della Boemia, nei monasteri e nelle città arrivarono architetti, pittori e stuccatori.


il villaggio di Holasovice, iscritto nella lista UNESCO quale esempio di barocco rurale

Per l’ultima volta, il periodo barocco raggiunse una unione dell’Europa sulla base di una nobiltà internazionale aristocratica e di una classe media ben educata.

La vecchia e la nuova nobiltà della Boemia (ad esempio, Schwarzenberg, Kinsky, Clam, Gallas, ecc.) acquisì un carattere europeo attraverso i loro legami familiari e commerciali. Essi detennero posti indubitabili nella storia dei Sudeti come ministri, diplomatici, generali, vescovi, costruttori e proprietari terrieri.

In quel momento la nobiltà giocò ancora un ruolo importante. In quei decenni l’aspetto dei Sudeti venne trasformato, trattenne lo stile barocco ed acquisì tutte le caratteristiche del periodo. Molti palazzi, chiese, giardini, furono realizzati dopo la terribile guerra.

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