La Duplice Monarchia Austro-Ungarica si disintegrò in diverse nazioni indipendenti, come risultato della prima guerra mondiale e la Transilvania venne annessa alla Romania. Non fu difficile per i Sassoni della Transilvania accettare questa nuova condizione, in quanto il 1° dicembre 1918 ad Alba Iulia (Karlsburg), la Romania aveva garantito a tutti i gruppi della popolazione “piena libertà per i concittadini etnica”.
Questa garanzia venne confermata dal trattato di Trianon, nel 1920, che sanciva l’unificazione della Transilvania con la Romania. La protezione di tutte le minoranze etniche (con parità di diritti, di autonomia religiosa e culturale, di rappresentanza politica, di lingua e con il sistema scolastico indipendente) venne confermata dal trattato. Ma, anche se tali garanzie non vennero mai annullate, raramente vennero seguite e furono appena riconosciute nella nuova costituzione Rumena del 1923.
Le collettività dei Sassoni furono colpite in modo particolarmente duro con la riforma agricola. La Chiesa perse circa il 55% delle sue terre e le città oltre il 50%.
La fondazione “Sächsische Nationsuniversität” che, malgrado la sua abolizione ufficiale nel 1876, continuava a gestire tutti i beni di proprietà comune e con il ricavato finanziava principalmente il sistema scolastico sassone, perse una parte sostanziale delle sue aziende. Le leggi sull’istruzione minacciavano il sistema dell'indipendenza delle scuole sassoni.
La nuova classe dirigente, principalmente assunta da regioni della vecchia Romania, non aveva simpatia per le rivendicazioni delle minoranze nazionali in quanto la filosofia di base dei dirigenti era riferita allo Stato centralista, simile allo stato francese.
I rappresentanti politici dei circa 250.000 Sassoni di Transilvania quindi lavorarono per cercare un accordo con gli altri gruppi tedeschi nel paese (gli Svevi del Banato, i tedeschi della Bucovina e della Bessarabia ed altri, per un totale di quasi 800.000 cittadini), con lo scopo di formare l’alleanza dei tedeschi in Romania. Allo stesso tempo, erano attivi nel movimento internazionale delle minoranze. Miglioramenti significativi, tuttavia, non vennero mai raggiunti e la depressione degli anni Trenta aumentò il malcontento generale.
Nel 1930 in Romania si svilupparono diversi partiti ultra-nazionalisti (in particolare il movimento fascista della Guardia di Ferro sostenuto da Hitler), che sfruttavano il nazionalismo, la paura del comunismo ed il risentimento verso l'economia ebraica. L’ideologia nazionalista si impose anche tra i Sassoni di Transilvania, tradizionalmente liberal-conservatori. Dopo il 1933, furono sempre più attratti dalla politica del “socialismo nazionale”di Hitler. Ciò ebbe risultati orrendi. I Sassoni di Transilvania si ritrovarono invischiati nella strategia globale del “gruppo di tedeschi in Romania” (Deutsche Volksgruppe in Rumänien) che intendeva sfruttare l’influenza della Germania per avere una posizione dominante in Romania.
I Sassoni di Transilvania si ritrovarono il marchio di “messaggeri tedeschi” che, o privarono dei diritti civili, o uniformarono le forze politiche Rumene o li sostituirono con persone controllate dal sistema politico della Germania. Furono sostituiti i Vescovi e le scuole vennero rimosse dalla cappa protettrice della Chiesa.
l 10 febbraio 1938, il re Carol II sciolse il governo ed istituì una dittatura reale; nello stesso mese Carol II pubblicò la nuova Costituzione, che costituiva la base giuridica del regime autoritario. Per consolidare il proprio potere sciolse i partiti politici per avere un maggiore controllo sul governo locale. Carol II adottò misure severe contro la Guardia di Ferro ma, nel contesto della grave situazione politica internazionale del 1939, fu costretto ad abdicare il 6 settembre 1940, lasciando il potere effettivo del generale Ion Antonescu.
Nell'agosto del 1940, durate la seconda guerra mondiale, Adolf Hitler restituì parte della Transilvania all'Ungheria in seguito al Secondo Arbitrato di Vienna. Per la prima volta nella storia, l’integrità territoriale della Transilvania Sassone venne lacerata e divisa in due parti; il Nord venne assegnato all’Ungheria, mentre la Transilvania del Sud rimase alla Romania.
Il generale Ion Antonescu decise per un'alleanza con la Germania Nazista al fine di recuperare la Bessarabia e la Bucovina Settentrionale e sperando di ottenere dalla Germania un ritocco alla precedente frontiera con l'Ungheria decisa con il Secondo Arbitrato di Vienna. Questa alleanza era parimenti invitante per i tedeschi, visto che l'esercito rumeno, se pur male armato, era comunque ragguardevole per il numero e per il valore dei soldati.
Forte dell'alleanza, il governo tedesco intervenne più apertamente per quanto riguarda i Sassoni di Transilvania, fino a raggiungere un accordo bilaterale con la Romania, dove si stabiliva che i cittadini rumeni più giovani e di origini germaniche dovevano servire nelle forze militari tedesche, in particolare nelle Waffen-SS (1943).
Si venne a creare la strana situazione nella quale i Sassoni della Transilvania, durante la seconda guerra mondiale, servirono in tre eserciti: i Sassoni più anziani che vivevano nel sud Transilvania servirono nell’esercito rumeno, mentre i più giovani servirono nelle forze tedesche; i Sassoni più anziani che vivevano nel nord Transilvania servirono nell’esercito ungherese mentre i più giovani servirono nelle forze tedesche. In tutti e tre gli eserciti sono stati vittime e purtroppo spesso anche autori di una guerra insensata e criminale.
L’esito di questa guerra è noto: la Romania ha firmò una pace separata il 23 agosto 1944 in vista dell’avanzata dell’esercito sovietico e dichiarò guerra poco dopo ai suoi precedenti alleati. Il Generale delle Waffen-SS Artur Phleps, un Sassone della Transilvania, resosi conto di quanto era disperata e pericolosa la situazione, ordinò l’evacuazione dei Sassoni del Nösnerland (nel nord della Transilvania).
Questi raggiunsero l’Austria, da dove molti si trasferirono nel
Nord-Reno-Westfalia, dove vivono ancora. Un piano di evacuazione simile non poté
essere eseguito nel sud Transilvania perché le truppe sovietiche occuparono
Hermannstadt all’inizio del settembre 1944.