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la colonizzazione della Transilvania

L’immenso compito di difendere e sviluppare i nuovi territori appena conquistati, era al di là delle capacità dei Magiari, con la loro popolazione relativamente piccola e non erano disponibili in numero sufficiente coloni qualificati a vivere lungo le nuove frontiere, che spesso venivano arruolati tra i gruppi provenienti dalle steppe della Russia meridionale.


Santo Stefano, 1° Re d'Ungheria

Divenne evidente una carenza di personale qualificato nelle professioni, in particolare per l’industria mineraria, tanto che il Re fu costretto a rivolgerisi oltre i suoi confini. Santo Stefano, fondatore della nazione ungherese, scrisse nel suo “Libellus de institutione morum ad Emericum ducem”: “ospiti immigrano di diverse lingue e costumi e portarono insegnamenti diversi e armi. Loro decoravano ed esaltavano tutte le regioni e la corte reale ... perché un impero con una sola lingua e una sola legge è debole e transitorio”.

Tali ospiti (“hospites”), venivano invitati con una serie di promesse. Sopratutto era molto interessante per loro diventare proprietari terrieri ed era disponibile la terra della corona (“fundus regius”) riguardante il corridoio disabitato del precedente confine.


Andrea II presenta ai nobili e alla chiesa la Magna Charta del 1222

Tuttavia, per invogliare le persone ad accettare il rischio e stabilirsi in una regione distante 1000 chilometri dalla loro terra d’origine, fu necessario fare ulteriori promesse. La libertà personale e libertà di movimento furono le parole magiche che davano, anche alle persone di alto rango, la sicurezza per insediarsi. Il governo ungherese fece queste promesse, che vennero mantenute nel corso dei secoli e che furono incluse dal Re Andrea II in una Bolla d’Oro (la Magna Charta ungherese del 1222), a garanzia degli ospiti di tutte le nazionalità.


il Re Géza II

In particolare fu il Re Géza II (1141-1162) che riuscì ad attirare agricoltori tedeschi e fiamminghi, ma anche artigiani e persone di bassa nobiltà. Questi si stabilirono nello Zips (la Slovacchia di oggi) e in Transilvania.

La colonizzazione faceva parte di un vasto movimento europeo per lo sviluppo del territorio. Aveva origine dalle regioni economicamente più sviluppate, dove la popolazione aumentava rapidamente. Il movimento migratorio entrò nella storia come l’insediamento dei tedeschi in Oriente.

Chi era penalizzato dalla legge di successione tedesca, aveva la possibilità di ottenere del terreno da coltivare nelle sottopopolate aree boschive della Transilvania. La repressione crescente della popolazione rurale dai parte dei latifondisti feudali, incoraggiò altri a seguire la chiamata di una terra lontana. Attraenti, non solo le prospettive di possedere la terra ed avere la libertà personale, ma anche l’indipendenza, la scelta dei sacerdoti e dei giudici, la libertà d’imposta per molti anni, ecc..


i percorsi della prima crociata

Durante il periodo della prima crociata (1096-1099), i crociati in viaggio per la terra santa, si spostano via terra attraverso la Pannonia in tutta la penisola balcanica e in Asia Minore. In quest’occasione gli occidentali vennero a conoscenza dell’Ungheria, come una terra seducente. Lodata dal cronista e vescovo tedesco Otto von Freising come “Paradiso di Dio”, si possono solo fare delle ipotesi sul fatto che le crociate ebbero come effetto immediato l’emigrazione dall’Impero medievale all’Ungheria, perché, senza dubbio, i crociati non viaggiarono attraverso la Transilvania.


incoronazione del Re Géza II
biblioteca nazionale di Szechenyl

Nel 1141 avvenne l'incoronazione del Re d'Ungheria Géza II (1130-1162), quando aveva solo undici anni: fu quindi sua madre Ilona, come sua tutrice, a governare il paese. I rapporti con il Sacro Romano Impero erano buoni: il matrimonio della sorella minore di Géza, Sophie, con il principe Enrico Berengario, figlio dell'Imperatore Corrado III Hohenstaufen, serviva infatti rafforzare il legame tra gli Hohenstaufen e la dinastia Árpád e, di conseguenza, durante quel tempo i coloni tedeschi erano i benvenuti in Ungheria.


Bernardo di Chiaravalle
benedice Corrado III
in partenza per la Crociata

Durante la Seconda Crociata, nell’anno 1147, Corrado III con il suo esercito, attraversò l’Ungheria durante il suo viaggio per la Terra Santa e, probabilmente nel mese di luglio, e si incontrò con Géza II. Probabilmente fu in questa occasione che sarebbe stato raggiunto un accordo relativo al programma di colonizzazione della Transilvania.

Le cronache di questo incontro, non parlano solo dell’ospitalità degli ungheresi, ma anche di alcune controversie che sorsero con i tedeschi, tanto che, dopo il 1148 le relazioni tedesco-ungheresi peggiorarono sino al punto che, dopo la morte di Corrado III, cominciò quasi una guerra. Non era un buon momento per attirare coloni dall’Impero.


l’Imperatore Federico Barbarossa
(Christian Siedentopf - 1847)

Una più stretta cooperazione ungherese-tedesca cominciò nel 1158, quando una delegazione ungherese offrì all’Imperatore Federico Barbarossa l'aiuto per la sua campagna di guerra pianificata contro l’Italia: forse in quell'occasione venne anche concordata la questione dei coloni. Dopo il 1159 le relazioni tedesco-ungheresi si voltarono di nuovo al gelo, dal momento che Géza rafforzò i suoi contatti con il Papa Alessandro III e con il Re di Francia Luigi VII, entrambi nemici dichiarati del Barbarossa.

Il Re di Ungheria Géza II morì nel 1162, a soli 31 anni di età. La colonizzazione dei Sassoni di Transilvania, tra i suoi successi, fu di grandezza storica, ma per l’emigrazione era necessaria la cooperazione e l’approvazione del sovrano della patria di provenienza; di conseguenza furono favorevoli all'emigrazione solo periodi relativamente brevi.

Probabilmente non sarà mai completamente chiarito se la colonizzazione si avviò nel corso dell’anno 1141, o del 1147 o più tardi del 1158; certo è solo che si verificò durante il regno di Géza II, iniziò a metà del 12° secolo e, con interruzioni, durò per più di un secolo. Varie fasi della colonizzazione sono evidenti quando si analizzano le tracce dell’avanzare dei confini (Verhausäume). Questi venivano eretti dalla corona ungherese dopo che parti della Transilvania venivano occupate ed i nuovi confini venivano spostati verso est, fino al punto in cui vennero raggiunti i Carpazi.


insediamenti sorvegliati (Wehrsiedlungen) a protezione delle frontiere

I confini tradizionali, per proteggere le frontiere, venivano poi sostituiti da insediamenti sorvegliati (Wehrsiedlungen) sulla “Terra della Corona” (Königsboden). I territori deserti diventavano disponibili (Ödlandstreifen) e venivano distribuiti ai coloni invitati.


Krapundorf

Durante la prima fase della colonizzazione (fino alla fine del 12° secolo), vennero fondate nel nord della Transilvania diverse città minerarie vicino a Kolosch, Desch e Seck.

Vicino ad “Alba Iulia” (Weißenburg), a metà percorso del fiume Mures, arrivarono i “primi hospites” e fondarono gli insediamenti di Krakau, Krapundorf, Rumes e Barbant, oltre a Zibin e Alt, città nella provincia Hermannstadt (Altland) di Großschenk e Leschkirch.


al centro l'Ungheria comprendente tutta la Transilvania

Verso la fine del 12° secolo, l’annessione della Transilvania all’Ungheria era in gran parte completata. I Carpazi erano ormai il confine definitivo. Dopo questa prima fase, la seconda fase di insediamento iniziò nei due primi decenni del 13° secolo a partire dalla regione di Hermannstadt, con gli insediamenti secondari nell’Harbachtal ed ai piedi del Cibinului e dei Muntii Sebesului. Molto probabilmente ulteriori coloni arrivarono anche da Occidente.

A quel tempo il confine nella regione dell’Alba Sebes fu abbandonato e gli Székely (Siculi di Transivania) vennero spostati dagli insediamenti di frontiera alla loro attuale ubicazione nella parte orientale del paese. Le regioni con coloni tedeschi nel sud della Transilvania raggiunsero i limiti da Broos a Draas, come indicato nella “garanzia di libertà” del Re Andrea II, un documento che assegnava i privilegi ai Sassoni di Transilvania, datato 1224.

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