La storia dei tedeschi di Russia

il comunismo di guerra


Vladimir Lenin
il principale eleboratore
del comunismo di guerra

Dopo la dissoluzione dell’impero degli Zar molti coloni tedeschi si trovavano a vivere in nuove nazioni escluse dalla sfera di potere dell’Unione Sovietica.

Non fu così però con i tedeschi del Volga e quelli del Mar Nero che dovevano ora fare conoscenza con il duro comunismo di guerra1. Erano quindi costretti a consegnare parte del raccolto e le sementi per la futura seminagione al nuovo regime, venivano sottoposti a nuove tasse e chi si ribellava veniva diffamato come "Kulaki"2 ed alla fine espropriato di ogni suo avere.

"Il kulaki sono i peggiori sfruttatori, sono animali che nella storia degli altri paesi spesso hanno ristabilito il potere dei grandi proprietari terrieri, degli zar, dei pope e dei capitalisti." Lenin

Nonostante la pena di morte fosse stata abolita dopo l'ottobre 1917, essa fu reintrodotta per il reato di "controrivoluzione" e amplissimi poteri discrezionali furono dati alla Čeka3, la polizia politica che divenne simbolo della repressione di quegli anni.


manifesto di un'artista sconosciuto:
"Via i kulaki!"

La censura fu rafforzata. Chi veniva considerato non lavoratore (categoria che comprendeva anche i Kulaki) era perseguito penalmente. La produzione agricola crollò per lo scarso rendimento del lavoro e quella industriale si trovò in una situazione analoga per la velocità con cui era stata attuata la riforma. La popolazione sprofondò nel terrore.

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note

1 Comunismo di guerra: l'insieme di provvedimenti economici e sociali adottati nella Russia post rivoluzionaria guidata da Lenin e dal Partito Comunista Russo tra il 1918 e il 1921: requisizione di prodotti agricoli, nazionalizzazione dell’industria, controllo statale sul commercio, controllo centralizzato sulla produzione e la distribuzione statale dei prodotti e sostituzione del denaro con lo scambio in natura. Agli operai fu vietato lo sciopero e fu attuata la militarizzazione del lavoro, con turni di lavoro forzato e soppressione della libertà d'opinione.

2 Kulaki è il termine utilizzato nella lingua russa per indicare la classe agiata dei contadini. Fino al 1917 era anche un termine sprezzante per intermediario, usuraio e impostore. Dopo la rivoluzione di ottobre 1917 e poi con Stalin (1928-1933) il significato del concetto "kulaki" è stato equiparato con tutti gli "sfruttatori" rurali: anche chi possedeva solo una mucca o occupava braccianti o servi apparteneva a questa categoria. I Kulaki inizialmente erano più tassati, vennero poi espropriati dei loro averi ed infine deportati nei gulag (sistema di repressione che comprendeva campi di lavoro forzato, campi di prigionia, prigioni, luoghi d'esilio). Sono stati perseguiti ed incarcerati anche i loro familiari ed il personale al loro servizio. Tra il 1928 e il 1937 sono stati deportati e sterminati da 10 milioni a 15 milioni di persone (dichiarazione di Stalin a Winston Churchill) – tratto dal libro: Churchill: Der zweite Weltkrieg – vedi wiki Quando Stalin intraprese i piani di collettivizzazione forzata (1929), decise di liquidare i kulaki come classe sociale, espropriandone le terre e trasferendoli in massa in Siberia o sterminandoli.

3 Čeka = corpo di polizia politica sovietico creato nel 1917 per combattere i nemici del nuovo regime russo. La Čeka è stata la prima di numerosi servizi segreti operanti nello stato sovietico ed antenata del ben più celebre KGB.
Le armi maggiormente usate dai chekisti furono il terrore e l'infiltrazione di agenti, secondo Lenin e Dzeržinskij mezzi indispensabili per instaurare la dittatura proletaria e contrastare i movimenti controrivoluzionari.