Nella zona del mar Nero alla fine dell'800 vivevano 270.000 tedeschi. I tedeschi del Volga, sempre nello stesso periodo, erano 400.000. Vi erano infine sparse un po' dappertutto nella Russia molte altre colonie tedesche (Siberia, Kazakistan, ecc.).
I tedeschi aumentavano sempre di più, non solo per le nuove nascite, ma anche
per la continua immigrazione tedesca dalla zona di confine polacca verso la
Volinia1 che, dopo la terza partizione della Polonia
del 1795, era diventata una provincia dell'Impero Russo.
Questi eventi, in
aggiunta all'invidia verso l'agiatezza economica che i tedeschi avevano
realizzato in Russia, venivano chiamati in alcuni circoli nazionalisti russi
come “germanizzazione” ed alla fine portarono ad un vero e proprio clima
anti tedesco.
1 Volinia = regione
storica dell'Ucraina nord-occidentale. Intorno al IX secolo si trovava nell'area
d'influenza della Rus' di Kiev. Più tardi (1200) vi si formò un
principato galiziano-voliniano.
Nel 1340 il Regno di Polonia e
il Granducato
di Lituania si spartirono la regione: la Polonia si annetté la
Volinia occidentale, mentre la Lituania si annetté la Volinia orientale (1352-1366). Dopo il 1569
la Volinia divenne una provincia della Confederazione Polacco-Lituana.
Dopo
la terza spartizione della Polonia del 1795, la Volinia diventò una
provincia dell'Impero Russo. Alla fine del XIX secolo la Volinia aveva più di
200.000 abitanti di nazionalità tedesca, molti dei quali erano emigrati
dal Regno del Congresso; durante la prima guerra mondiale fu occupata in gran parte dagli Imperi centrali.
Dopo la seconda guerra mondiale l'intera Volinia fu annessa alla Repubblica Sovietica
d'Ucraina, divenuta Stato indipendente nel 1991.