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la storia dei tedeschi della Prussa Orientale


la storia in sintesi

dal 13° sec. al 1525

dal 1525 al 1640

dal 1640 al 1701

dal 1701 al 1740

dal 1740 al 1786

dal 1786 al 1861

dal 1861 al 1888

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dal 1914 al 1918

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dalla fine della seconda guerra mondiale ai giorni nostri

Poco dopo la fine della guerra, i tedeschi della Prussia orientale che erano fuggiti nei primi mesi del 1945 cercarono di tornare nella loro patria. Vi riuscirono in circa 800.000, ma molti di più fu impedito il ritorno e quelli  riuscirono  a rientrare successivamente furono quasi completamente espulsi dal regime comunista. Durante la guerra e per qualche tempo dopo, nella Prussia Orientale furono stabiliti 45 campi di concentramento, con circa 200-250.000 prigionieri obbligati ai lavori forzati, mentre la stragrande maggioranza dei tedeschi della Prussia Orientale fu deportata nei Gulag dell’Unione Sovietica. Il più grande campo, con circa 48.000 detenuti, fu fissato a Deutsch Eylau (Ilawa).

Il 23 maggio 1945 i rappresentanti del governo polacco assunsero ufficialmente l’amministrazione della parte meridionale della Prussia Orientale. In seguito i polacchi delle terre polacche annesse all’Unione Sovietica emigrarono in Prussia Orientale. Arrivarono anche gli Ucraini, espulsi nel corso Operazione Vistola del 1947 dal sud della Polonia. I restanti “autoctoni” vennero trattati come fossero dei polacchi germanizzati e fu perseguita in tutto il paese una politica di polonizzazione. La maggior parte di questi “autoctoni” scelse di emigrare nella Germania Ovest dal 1950 al 1970. I locali toponimi sono stati polonizzati dalla polacca “Commissione per la Determinazione dei nomi del luogo”.

Dal 17 luglio al 2 agosto 1945, presso il castello di Cecilienhof a Potsdam, i leader delle potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale (Stati Uniti, Inghilterra e Unione Sovietica) stabilirono i nuovi confini tra Polonia e Germania sulla linea Oder-Neisse, e fu deciso che tutta la popolazione tedesca presente nel territorio divenuto polacco, cecoslovacco e ungherese dovesse essere espulsa ed assorbita in Germania.


Castello di Königsberg, foto del 1895

In base alle decisioni prese a Potsdam, nel mese di aprile 1946 la parte settentrionale della Prussia orientale divenne ufficialmente una provincia della “Repubblica socialista federativa sovietica russa” con il nome di “Kenigsbergskaya Oblast”, mentre il Territorio di Memel entrò a far parte della “Repubblica socialista sovietica lituana”. Nel giugno 1946 erano registrati nell’Oblast 114.070 tedeschi e 41.029 cittadini sovietici, con un numero imprecisato di persone non registrate. Nel luglio dello stesso anno la storica città di Königsberg venne ribattezzata Kaliningrad, a onorare Mikhail Kalinin, e la zona rinominata Oblast di Kaliningrad.


“Casa del Soviet”
costruita sul sito del
castello di Königsberg

Dopo l’espulsione della popolazione di etnia tedesca, nell’Oblast vennero stati insediati russi, bielorussi ed ucraini e venne perseguita la politica di eliminare tutti i residui della storia tedesca.  Tutti i toponimi tedeschi vennero sostituiti da nuovi nomi russi. L’enclave divenne zona militare chiusa agli stranieri, mentre i cittadini sovietici non potevano entrare senza un permesso speciale. Nel 1967 i resti del castello di Königsberg forono demoliti per ordine di Leonid Breznev per far posto alla nuova “Casa del Soviet”.

Con la caduta del comunismo nel 1991, alcuni gruppi tedeschi hanno cercato di aiutare i tedeschi del Volga a trasferirsi dalla parte orientale della Russia nella regione di Kaliningrad.  Questo sforzo è stato solo un piccolo successo, tuttavia i tedeschi del Volga hanno preferito emigrare nella più ricca Repubblica federale di Germania, dove potevano diventare cittadini tedeschi attraverso il “diritto al ritorno”.

Anche se l’espulsione dei tedeschi dalla parte settentrionale dell’ex Prussia orientale, avvenuta tra il 1945 ed il 1949, è stata spesso condotta in modo violento e aggressivo da parte di funzionari sovietici in cerca di vendetta per i crimini nazisti commessi in Unione Sovietica, gli attuali abitanti russi della regione di Kaliningrad sono molto meno animosi verso i tedeschi.  Sono stati ripresi gli scambi commerciali e si parla a volte di ritornare dal nome di Kaliningrad al suo nome storico di Königsberg. Il centro della città di Kaliningrad è stato completamente ricostruito, dopo che i bombardamenti inglesi nel 1944 e l’assedio sovietico nel 1945 avevano lasciato la città in rovina.

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