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la storia dei tedeschi della Prussa Orientale


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dal 1933 al 1939: la Germania nazista


6 agosto 1932: prima pagina del
“Königsberger Volkszeitung”

Già nel 1932 i paramilitari delle Sturmabteilunge iniziarono a terrorizzare gli avversari politici. Nella notte del 31 luglio 1932 a Königsberg fu commesso un attacco dinamitardo alla sede dei socialdemocratici, l’Otto-Braun-House.

Il politico comunista Gustav Sauf fu ucciso, l’editore del giornale socialdemocratico “Königsberger Volkszeitung”, Otto Wyrgatsch ed il politico del Partito popolare tedesco, Max von Bahrfeldt, furono gravemente feriti.

I membri del “Reichsbanner Schwarz-Rot-Gold” furono attaccati ed il presidente locale dei Reichsbanner di Lötzen (oggi Giżycko), Kurt Kotzan, fu assassinato il 6 agosto 1932.

Quando i nazisti salirono al potere in Germania iniziò a formarsi una dittatura. I diritti che avevano ricevuto le regioni tedesche, tra cui la Prussia Orientale, con la Costituzione di della Repubblica Weimar, furono aboliti.

La legge del 30 gennaio 1934 “Sulla riorganizzazione dell'impero” si riferiva al popolo tedesco come unico ed indissolubile, quindi eliminò gli organi di rappresentanza popolare delle province e tutti i diritti furono trasferiti al governo, con i governi provinciali direttamente subordinati al governo della Germania. Una legge del 14 febbraio 1934, abolì definitivamente i governi provinciali, il loro potere andava ai governatori, ed il Reichsrat eliminato.

Sul territorio della Prussia Orientale, prima che nel resto della Germania, iniziò ad operare la Gestapo. I politici dell’opposizione furono perseguitati, i giornali dell’opposizione vennero vietati. L’Otto-Braun-House venne espropriata e divenne la sede della Sturmabteilunge, che utilizzò la casa per imprigionare e torturare gli oppositori.


Walter Schütz

Walter Schütz, un comunista membro del Reichstag, fu ucciso proprio nella Otto-Braun-House. Molti che non cooperarono con i governanti della Germania nazista furono inviati nei campi di concentramento e rimasero lì prigionieri fino alla loro morte o la liberazione.

Nel 1938 i nazisti alterarono circa un terzo dei toponimi della Prussia Orientale, eliminando, germanizzando, o semplificando una serie di antichi nomi prussiani, così come quelli dei polacchi o lituani che erano arrivati come profughi in Prussia durante e dopo la Riforma protestante.

Intanto nel Memelland era stato fondato il partito nazista locale ed il 22 marzo 1939, a seguito di un trattato tra il ministro degli esteri lituano Urbšys e quello tedesco von Ribbentrop, la Lituania fu costretta a restituire il Memelland alla Prussia Orientale. Era l’ultima acquisizione “pacifica” di Hitler.

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