I Re e gli Imperatori, come Ottone il Grande, ristrutturarono e ampliarono le Marche; queste comprendevano:
La Marca del Billungs sulla costa del Baltico, che si estendeva approssimativamente da Stettino (Szczecin) a Schleswig.
La Marca Geronis,precursore della Marca della Sassonia orientale, poi divisa in piccoli Marche (la Marca del Nord, che più tardi fu ristabilita come Margraviato di Brandeburgo, la Marca della Lusazia e la Marca Meißen nel moderno Stato libero di Sassonia, la Marca Zeitz, la Marca Merseburg, la Marca Milzener intorno a Bautzen);
La Marca d’Austria (“Marcha Orientalis” o “Marca Bavarese orientale” nella moderna Bassa Austria);
La Marca Carantaniana o Marca della Stiria;
La Marca Drau (Marburg e Pettau);
La Marca Sann (Cilli);
Il Krain o La Marca Carniola, anche Marca Windic e Carniola bianca (Marca Bianca), nella moderna Slovenia.
Nel 983, gli Slavi Polabi nella Marca del Billungs e nella Marca del
Nord che si estendeva dal fiume Elba al Mar Baltico si ribellarono contro il
dominio dell’Impero. Nonostante la loro indipendenza nuovamente conquistata, le
tribù slave degli Obodriti, dei Rani (Rügen), dei Veleti e degli Evelli furono
ben presto di fronte a lotte e guerre intestine così come le incursioni della
neo-costituita dinastia dei Piast che intendeva espandersi ad est, della
Danimarca che intendeva espandersi a nord e dall’Impero di Occidente, desideroso
di ristabilire la sua Marca.
Indeboliti dai continui conflitti interni e dalla guerra costante, i territori indipendenti dei Venedi infine persero la capacità resistenza militarmente. Dal 1119 al1123, la Pomerania invase e sottomise la parte nord-orientale delle terre dei Veleti. Nel 1124 e 1128, il duca di Pomerania Warcisław I, in quel momento un vassallo della Polonia, invitò il vescovo Otto von Bamberg a cristianizzare la Pomerania ed i Veleti del suo ducato.
Nel 1147 venne organizzata nel Ducato di Sassonia la Crociata contro i Venedi, per riprendere le Marche perse nel 983. I crociati intevennero anche nelle località Pomeraniane di Demmin e di Stettino, nonostante queste aree erano già state cristianizzate con successo.
Dopo la crociata contro i Venedi, Alberto l’Orso fu in grado di ristabilire la Marca di Brandeburgo, approssimativamente il territorio della ex Marca del Nord, che dal 983 era stata controllata dalle tribù degli Evelli e dei Veleti, e per espanderla. Venne istituito di nuovo il Vescovado di Havelberg per cristianizzare Venedi.
Nel 1164, nella battaglia di Verchen il duca sassone Enrico il Leone sconfisse i duchi di Pomerania ed i ribelli Obodriti.
I ducati Pomeraniani di
Demmin e di Stettino, come pure il il territorio Obodrita, divennero un feudo
sassone che divenne noto come Meclemburgo, prendendo il nome dal suo borgo
principale. Nel 1181, dopo che Enrico il Leone perse una lotta interna con
l’imperatore Federico Barbarossa, il Meclemburgo e la Pomerania
entrarono a far parte del Sacro Romano Impero.
Terra Mariana (Terra di Santa Maria) era il nome ufficiale per la Medievale Livonia o Vecchia Livonia (in tedesco: Alt-Livland), che si formò a seguito della Crociata di Livonia nel territorio che comprende oggi l’Estonia e la Lettonia. Venne istituita il 2 febbraio 1207 come un principato del Sacro Romano Impero e proclamata da papa Innocenzo III nel 1215 come soggetto alla Santa Sede.
La medioevale Livonia fu governata prima dai Fratelli della Spada e, dal 1237, dal ramo dei Cavalieri Teutonici chiamato Ordine di Livonia e dalla Chiesa cattolica romana. La capitale della Terra Mariana era la città di Riga e l’arcivescovo di Riga era al vertice della gerarchia ecclesiastica della Livonia.
Nel 1561, durante la guerra di Livonia, la Terra Mariana cessò
di esistere. Le sue regioni settentrionali furono cedute alla Svezia, che formò
il ducato di Estonia, i suoi territori meridionali divennero parte del
Granducato di Lituania e quindi della Confederazione Polacco-Lituana, come
Ducato di Livonia e Ducato di Curlandia e Semgallia. L’isola di Saaremaa
divenne parte della Danimarca.
Dal 997, il nuovo Dtato istituito Piast in Polonia aveva tentato di conquistare le terre dei suoi vicini nel nord-est, le tribù bartiche dei vetero-prussiani e dei Sudoviani. Nel 13° secolo Corrado di Masovia e Daniele di Galizia erano alleati dell’Ordine Teutonico, che durante le Crociate del Nord aveva conquistato e cristianizzato i baltici, con gravi perdite da entrambe le parti.
In cambio venne concessa ai Cavalieri la regione della Prussia (Altpreussenland), dove venne creato uno Stato Monastico nel 1224. Con la fusione dei Fratelli della Spada con l’Ordine Teutonico, nel 1237 i territori della Livonia entrarono a far parte dello Stato Monastico dell’Ordine Teutonico. Nel 1308, con l’acquisizione di Danzica (Gdańsk), questo Stato si ampliò con la Pomerelia.
Con la creazione dello Stato Monastico dell’Ordine Teutonico, lungo la costa
sud-orientale del Mar Baltico, gli insediamenti tedeschi accelerarono. Queste
zone, centrate attorno a Danzica e Königsberg, rimasero una delle più grandi
zone di insediamento tedesco al di fuori del Sacro Romano Impero e solo nel 1871
furono incluse nell’Impero Tedesco come Prussia Orientale e Prussia Occidentale.
Nel 1346, il Ducato di Estonia venne venduto all’Ordine Teutonico dal Re di
Danimarca.
Tra i secoli 13° e 17°, il commercio nel Mar Baltico e dell’Europa
centro-orientale era dominato dai tedeschi con la Lega Anseatica (in tedesco:
Die Hanse). La lega fu un’alleanza di corporazioni mercantili che stabilì e
mantenne il monopolio commerciale sul Baltico e in una certa misura nel Mare del
Nord. Le città anseatiche e le stazioni commerciali solitamente ospitavano
popolazioni tedesche relativamente grandi, con dinastie di ricchi mercanti.