I Memelländer che si stabilirono nello stato monastico dei Cavalieri Teutonici nel corso dei secoli furono influenzati dallo stile di vita e dalla cultura tedesca, dal senso dell’ordine e dalla lingua tedesca. Adottarono i valori culturali e le convenzioni sociali dello Stato tedesco, ma conservarono la loro lingua, le tradizioni e la cultura popolare lituana. Per secoli i Memelländer hanno vissuto in un ambiente politico e religioso che era diverso da quello degli altri lituani e si sono evoluti in un gruppo etnico separato.
Il movimento pietista congregazionale attirō un gran numero di Memelländer: le congregazioni evangeliche sono stati molto attive in Prussia, come accadeva nel resto dell’Impero tedesco. Circa il 40% dei Memelländer apparteneva a tali congragazioni.
Fino alla metā del 19° secolo i Memelländer vivevano per lo pių in villaggi che non erano molto grandi.
Chi emigrava verso le cittā principali, Königsberg e Memel, in genere diventava bilingue e alla fine diveniva completamente germanizzato. La tendenza ad adottare modi tedeschi era comunque frequentemente criticata, dal momento che questa veniva spesso associata con la nobiltā decadente.
Dopo la seconda guerra mondiale, praticamente solo chi non
era Memelländer rimase nell’ Oblast’ di Kaliningrad in Russia
e solo un piccolo numero di Memelländer sopravvisse nella RSS di Lituania. La
loro cultura contadina, in primo luogo minacciata dalla germanizzazione
dell’Impero tedesco e politicamente oppressa in epoca nazista, venne
completamente spazzata via dai sovietici, che non facevano alcuna distinzione
tra tedeschi e Memelländer. La situazione rimase un po’ meglio nell’ex
territorio di Memel, ma anche lė chiese e cimiteri vennero distrutti.