Nel 1918, dopo il crollo della monarchia austro-ungarica, la Galizia Occidentale divenne parte della restaurata Repubblica di Polonia; per i tedeschi che vivevano in Galizia divenne più difficile mantenere la loro identità tedesca.
Contemporaneamente la popolazione ucraina dichiarò l'indipendenza della Galizia Orientale come “Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale” ma la provincia venne riannessa alla Polonia. Questa annessione non fu mai accettata dagli ucraini. Nel breve tempo dell’esistenza della Repubblica Nazionale dell’Ucraina Occidentale, i tedeschi di Galizia restarono fedeli al giovane governo.
Essendo le politiche del governo polacco poco amichevoli nei confronti delle minoranze, la tensione tra governo polacco e popolazione ucraina crebbe, portando alla nascita dell'organizzazione dei Nazionalisti ucraini ed alla guerra civile. Numerosi tedeschi delle Galizia combatterono contro le unità polacche, come ufficiali e sottufficiali, nell’esercito della Galizia ucraina, che era emerso dai reggimenti ucraini dell’esercito asburgico.
Dopo la guerra civile e la dissoluzione della Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale, che venne inglobata nello Stato polacco con il riconoscimento internazionalmente nel 1923, anche la popolazione tedesca venne inglobata nella Polonia, la quale condusse una politica nazionalistica piuttosto intollerante con le minoranze etniche. In particolare il lavoro degli insegnanti e dei Pastori tedeschi era visto con diffidenza. Chi voleva restare al servizio del governo doveva mandare i propri figli in scuole polacche e polonizzare il proprio nome.
I coloni trascorsero in fame e povertà gli anni della guerra civile, perché i polacchi si rifiutavano di vendere loro i generi alimentari. Ma superarono anche queste difficoltà, ricostruirono le loro fattorie e, con il tempo, riuscirono a godere di un modesto benessere.
Fino al 1939 hanno convissuto in Galizia diversi gruppi etnici. Oltre agli
ucraini ed ai polacchi, i gruppi più grandi, vivevano in Galizia anche ebrei,
tedeschi ed armeni. Ogni gruppo etnico si dissociava dagli altri per curare la
propria cultura.