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altri insediamenti tedeschi

i Tedeschi della Bulgaria


La Chiesa cattolica tedesca
a Bardarski Geran

I tedeschi di Bulgaria sono una minoranza etnica in Bulgaria. Anche se, secondo il censimento del 2001, sono solo 436. L’insediamento dei tedeschi in Bulgaria ha una storia lunghissima e ricca di eventi e si svolge in diversi periodi, il più antico nel Medioevo.

Molti tedeschi passarono attraverso la Bulgaria durante le Crociate, perché si trovava sulla rotta diretta dall’Europa occidentale e centrale per il Levante e la Terra Santa. I tedeschi di solito incontravano molte ostilità dai nativi, visto che erano disposti negativamente verso la popolazione ortodossa dell’impero bizantino (che governava la Bulgaria durante la Prima e la Seconda Crociata) e, successivamente, del Secondo Impero bulgaro.


Kaloyan di Bulgaria

I Crociati guidati dal nobile francese Renier de Trit si stabilirono nel piccolo Ducato di Filippopoli, intorno a quella che oggi è Plovdiv, ma nel 1205 i crociati furono battuti da Kaloyan di Bulgaria nella battaglia di Adrianopoli.


Ivan Shishman

Gruppi di minatori “Sassoni” (chiamati саси, “sasi” in bulgaro), fondarono diversi insediamenti nelle regioni ricche di minerali dell’Europa sud-orientale. Dal 13° al 14° secolo, i tedeschi provenienti dai monti Harz, nella Germania settentrionale, e dalla Vestfalia, si stabilirono intorno a Chiprovtsi, nella moderna Bulgaria nord-occidentale (allora parte del Secondo Impero bulgaro), per estrarre il minerale nella zona occidentale dei Monti Balcani, ricevendo privilegi reali dallo Zar bulgaro Ivan Shishman.

Secondo alcune teorie, questi minatori stabilirono il Cattolicesimo Romano in questa parte dei Balcani, prima che la maggior parte di loro subisse le invasioni ottomane, il resto si fuse completamente con la popolazione locale, sposando donne bulgare intorno alla metà del 15° secolo. Oltre a diffondere il cattolicesimo romano, i Sassoni arricchirono anche il vocabolario locale con parole germaniche e introdussero in Bulgaria una serie di tecniche per l’estrazione e la lavorazione dei metalli.

I tedeschi estrassero minerali anche nelle montagne di Osogovo e di Belasica (tra la Bulgaria e la Repubblica di Macedonia), così come intorno a Samokov ed in varie parti del monti Rodopi e nei dintorni di Etropole, ma furono assimilati senza stabilire in quelle località il Cattolicesimo Romano.

Dopo la loro espulsione dal’Ungheria (1376) e dalla Baviera (1470), gli ebrei Aschenaziti, di lingua tedesca, si stabilirono nelle terre bulgare.


Resa turca a Nicopoli

A seguito della guerra russo-turca (1877-1878) si ebbe la liberazione della Bulgaria ed il restauro della monarchia, tutti e quattro sovrani bulgari erano di origine tedesca: il principe Alessandro I di Battenberg, così come lo Zar Ferdinando I, lo Zar Boris III e lo Zar Simeone II, tutti e tre della casata di Sassonia-Coburgo-Gotha. intellettuali tedeschi, come glia architetti Friedrich Grünanger e Viktor Rumpelmayer, arrivarono in Bulgaria per promuovere il suo sviluppo culturale.


Alessandro I

Ferdinando I

Boris III

Simeone II

Fino alla seconda guerra mondiale, in Bulgaria esisteva una piccola ma notevole popolazione tedesca in diversi villaggi sparsi nel nord della Bulgaria. Gli Svevi del Banato (parte del più ampio gruppo degli Svevi del Danubio) provenienti dall’Austria-Ungheria, cominciarono a stabilirsi nel villaggio di Bardarski Geran nella provincia di Vratsa; cominciarono con 90 famiglie nel 1893 e nel 1936 il loro numero aveva raggiunto le 282 famiglie.


chiesa tedesca di Bardarski Geran

Intorno al 1930 a Bardarski Geran, i tedeschi costruirono in stile neo-gotico la chiesa cattolica romana, a causa di conflitti con i locali bulgari del Banato, che avevano fondato il villaggio nel 1887. Nello stesso villaggio, nel 1932, fu fondata una scuola tedesca; nel suo anno di picco, il 1935, aveva un totale di 82 studenti, di cui 50 tedeschi e 32 bulgari.


la chiesa cattolica di Gostilya

Altri Svevi del Danubio, coloni del Banato, si stabilirono nel villaggio bulgaro di Gostilya, così come a Voyvodovo, dove hanno condiviso il villaggio con gli Evangelisti Cechi, Slovacchi e Bulgari del Banato.

Un altra colonia tedesca notevole era Tsarev Brod (vecchio nome Endzhe), fondata prima del 1899, dove i tedeschi vissero con molte altre nazionalità ed avevano una scuola privata tedesca. All’inizio del 20° secolo, fu abitato da circa 70 famiglie tedesche, e consisteva in tedeschi della Dobrugia, tedeschi di Bessarabia e Svevi del Banato. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, i tedeschi a Tsarev Brod costituivano il grosso del villaggio cattolico con 420 parrocchiani.


la chiesa evangelica di Voyvodovo

Una comunità tedesca è stata presente anche nella Dobrugia meridionale, una regione che prima del 1913 e poi dal 1940 fa parte della Bulgaria, e in particolare nel villaggio di Ali Anife (Kalfa), oggi Dobrevo, Dobrič, che è stato abitato da tedeschi della Dobrugia dal 1903 e nel 1943 aveva ancora 150 cattolici. Tali coloni provenivano da Kherson e dalla Crimea (nella moderna Ucraina). I coloni costruirono una chiesa descritta come un “magnifico luogo di culto cattolico senza eguali nel distretto”, la chiesa fu inaugurata il 23 ottobre 1911.

Oltre alle popolazioni rurali, i tedeschi si stabilirono anche nelle città più grandi della Bulgaria come parte del gruppo dei cosiddetti “Basso-Danubiani Levantini”, gli europei occidentali e dell’Europa centrale, nelle città mercantili del nord della Bulgaria, come ad esempio Ruse, Varna, Veliko Tarnovo, Svishtov e Vidin. Tra il 1860 ed il 1870, i cittadini austriaci a Ruse erano tra 200 e300. Il primo censimento bulgaro nel 1883 contava 476 tedeschi nella sola Ruse, ed erano il quinto gruppo etnico della città.

La maggior parte della popolazione tedesca in Bulgaria fu reinsediato entro i confini del Terzo Reich secondo la politica di Hitler “Heim ins Reich” (rientro nell’Impero). Di conseguenza, 2.150 tedeschi etnici furono espulsi dal paese nel 1943.

Solo qualche tedesco è rimasto in Bulgaria tra la popolazione rurale. Nel 2003 vi erano solo due anziane donne tedesche ancora a Bardarski Geran, Maria Dauerbach e Franziska Welsch, non erano state deportate perché avevano sposato bulgari locali.