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La storia
dei tedeschi del baltico

la storia in sintesi

dal 12° al 15° secolo

dal 16° al 17° secolo

il 18° secolo

il 19° secolo

dal 1901 al 1917

dal 1918 al 1938

dal 1939 al 1945

dal 1946 ad oggi



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Già nel 12° secolo i tedeschi erano insediati nei territori delle attuali Repubbliche di Lettonia ed Estonia. Questi tedeschi erano mercanti e missionari appartenenti all’ordine cavalleresco dei “Cavalieri Portaspada” (fondato a Riga nel 1202, fuso nel 1236 nell’Ordine dei Cavalieri Teutonici), venuti in queste terre nell’intento di convertire al cristianesimo gli estoni e le tribù lettoni che lì vivevano.

cartina

Queste terre erano sotto la protezione della Chiesa e della Lega Anseatica e hanno fatto parte, per quasi 350 anni, del Sacro Romano Impero. A seguito della Riforma, nel 1561 si sono formate le province diEstonia, Livonia, Saaremaa e Curlandia.

Nei secoli successivi i tedeschi sono rimasti socialmente, culturalmente e politicamente dei leader, mentre si alternava la sovranità, a volte Polacca, Danese, Svedese, Tedesca.

Dal 1710 l'Estonia e la Livonia e dal 1795 la Curlandia passarono sotto la sovranità Russa. Dopo la rivoluzione russa nel 1917 ed il crollo dell'economia degli imperi russo e tedesco, i tedeschi del Baltico hanno partecipato attivamente nel 1918/20 nelle guerre di liberazione dei popoli baltici contro l'Armata Rossa.

Riga

Dopo dichiarazione di indipendenza (24.2.1918) della Repubblica di Estonia e quella della Lettonia (18.11.1918), i tedeschi hanno perso il loro ruolo di primo piano ed hanno vissuto come una minoranza. La loro situazione economica è stata molto indebolita dall’esproprio su vasta scala dei loro patrimoni, e molti, specialmente quelli delle zone rurali, emigrarono la Germania.

A seguito del Patto Hitler-Stalin del 23.8.1939, con il quale l’Estonia, la Lettonia e la Lituania passavano sotto l’influenza sovietica, la Germania concluse anche accordi in materia di reinserimento altrove dei tedeschi.

Anche se vi era teoricamente la possibilità di restare, di fronte alla minaccia diretta di annessione sovietica delle repubbliche indipendenti del Baltico (che poi di fatto è stata effettuata nel mese di giugno 1940), la stragrande maggioranza dei tedeschi di Estonia e di Lettonia ha deciso per un reinserimento nelle aree di influenza tedesca.

Nel tardo autunno-inverno tra il 1939 ed il 1940, 13.700 tedeschi hanno lasciato l'Estonia e 51.000 hanno lasciato la Lettonia. Nella primavera del 1941, seguivano 7.000 dall’Estonia e 10.500 dalla Lettonia. I nuovi insediamenti si vennero a formare in Polonia (che già faceva parte della Prussia Occidentale) e nel cosiddetto Warthegau.

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