Gli insediamenti tedeschi
in quella che sarebbe diventata la Prussia occidentale, iniziarono essenzialmente nello stesso modo di quelli della Prussia orientale, con
la conquista e lavoro missionario svolto dall’Ordine dei Cavalieri Teutonici
all'inizio del 13° e 14° secolo.
Dopo le controversie con la Polonia, con la Pomerania ed il Brandeburgo, l'Ordine ha stabilito il suo dominio ad
ovest della Vistola nel 1309. Molte città sono state cedute dai Teutonici alla corona polacca nel 1466 e questo ha impedito la completa
germanizzazione del territorio come già avvenuto nelle vicine terre di Pomerania e della Prussia orientale.
Nel 1569 la terra è stata inclusa, con una dichiarazione unilaterale, nei territori della Polonia, ma le grandi
città tedesche, come Danzica, Thorn e Montgomery hanno conservato la loro indipendenza. La maggior parte del territorio è passato alla Prussia
a seguito della prima partizione polacca nel 1772, mentre la parte restante, tra cui Danzica e Thorn, sono passate alla Prussia con la seconda
partizione polacca nel 1793.
Da questo momento nasce la definizione di Prussia occidentale, cioè l'ex "Prussia Reale Polacca", vale a dire la Pommerelia, la Pomesania ed il Kulmerland.
Nella seconda metà del 19° secolo, la Pommerelia e la Pomesania sono stati il centro del movimento nazionale polacco nella Prussia tedesca. Al censimento del 1910 il 65% della popolazione era di lingua tedesca.
Nel gennaio del 1920, con il Trattato di Versailles, la Prussia occidentale è stata divisa in
quattro parti: la maggior parte della Pommerelia ed il Kulmerland sono passati alla Polonia, una stretta striscia in occidente è rimasta alla
Germania, la zona ad est entrò a far parte della "Prussia occidentale", Danzica con il suo territorio circostante diventò una
"Libera città" sotto il mandato della Lega delle Nazioni.
Nella parte di Pommerelia passata alla Polonia e nel Kulmerland vi furono vigorose misure di espropriazione, l'emigrazione forzata e numerosi ostacoli burocratici costrinsero centinaia di migliaia di tedeschi ad uscire dal territorio.
La popolazione tedesca della Pommerelia scese da 421.000 (42,5%) nel 1910 a 176.000 nel 1921 ed a 105.000 (10%) nel 1931. Nella Pomesania la popolazione tedesca subì la stessa riduzione passando da 316.000 a 96.000.
Nel 1939, dopo l'annessione alla Germania e la formazione del "Reichsgau" di Danzig-Westpreußen, la parte polacca della Prussia occidentale divenne una delle principali aree di insediamento per i tedeschi provenienti dai territori che erano passati all’Unione Sovietica: tra il 1939 ed il 1940, più di 40.000 tedeschi furono trasferiti dalla Bessarabia e 6.000 tedeschi dal Baltico. Questi, insieme con la popolazione tedesca già residente, sono stati espulsi nel 1945 o sono fuggiti per evitare la deportazione.
Circa 30.000 sono morti a seguito di eccessi sovietici e polacchi, durante e dopo la deportazione in Unione
Sovietica o durante le espulsioni. Queste cifre non comprendono i tedeschi di Danzica. Quelli che si sono
salvati alle deportazioni ed alle espulsioni, sono emigrati in Germania nei decenni successivi, perché stanchi di essere discriminati
dall’amministrazione polacca.