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I tedeschi
nell'impero Russo

 

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Quando la guerra dei trent'anni devastò l’Europa centrale, molte zone erano completamente deserte, ed altre aree popolate subirono gravi perdite. Queste aree furono reinsediate in parte da tedeschi provenienti dalle zone meno colpite.

Fu nell'impero Russo che nel 1762 e 1763, la Zarina emanò due manifesti per invitare nuovi coloni dall’Europa centrale e occidentale assicurando a questi ampi privilegi: la libertà di religione, la libertà di commercio, la libertà dalla tassazione per un massimo di dieci anni, l'auto-amministrazione delle comunità, la libertà di movimento, ecc.

In particolare nel Württemberg, in Assia, in Franconia, nel Baden, in Alsazia, nel Palatinato, in Svizzera ed in Prussia occidentale, l’invito ebbe l'effetto di incoraggiare molti imprenditori e quelli con un spirito libero di intraprendere il viaggio verso l'impero degli Zar.

Altri insediamenti sorsero lungo la costa del Mar Nero (tedeschi del Mar Nero, tedeschi della Bessarabia, tedeschi della Dobrugia, tedeschi della Crimea) e la zona del Caucaso (tedeschi Caucaso). Questi insediamenti avvenuti in tutto il 18° e nel tardo 19° secolo.

Gli insediamenti sono avvenuti in due ondate: circa 100.000 tedeschi sono arrivrono nel 1763-69, in un paese in gran parte deserto, e si insediarono in diversi territori della Russia; sul Volga nei pressi di Saratov e di Samara e divennero noti come i tedeschi del Volga, altri si insediarono a Voronezh, nel territorio di San Pietroburgo, ecc. La seconda ondata avvenne dal 1787 al 1823 lungo la costa del Mar Nero, nei territori del sud dell’Ucraina (tedeschi del Mar Nero, tedeschi della Bessarabia, tedeschi della Dobrugia, tedeschi della Crimea) e della zona del Caucaso (tedeschi del Caucaso).

Con il 1800, ogni città anche di dimensioni modeste come nell’estremo est della Russia, aveva un quartiere tedesco e un quartiere ebraico. A quel tempo si poteva viaggiare lungo una strada che passava attraverso un villaggio tedesco, poi un villaggio ceco, poi un villaggio polacco, ecc, a seconda della regione.

Intorno all’anno 1840 nella Dobrugia, presso il delta del Danubio, si insediò un gruppo etnico tedesco, quando il territorio era ancora sotto la sovranità ottomana; Questi provenivano prevalentemente dalla vicina Bessarabia e da Kherson in Crimea. Erano prevalentemente contadini e rappresentavano l’1,5% della popolazione totale. Dopo la guerra tra Russia e Turchia del 1877-1878, la Dobrugia passò alla Russia.

Alla fine del 19° secolo, molti tedeschi della Vistola (o Olędrzy) emigrarono in Volinia, come avevano fatto i discendenti dei primi coloni mennoniti, i cui antenati avevano vissuto in Prussia occidentale dopo l’Ostsiedlung. La Prussia aveva imposto pesanti tasse a causa delle loro convinzioni pacifiste. In Russia divenero così noti come i mennoniti di Russia.

Secondo il censimento del 1926, vivevano in Unione Sovietica 1.238.000 tedeschi.